L’inserto culturale della Relazione d’Esercizio è dedicato al professor Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale.
Nato a Milano il 28 novembre 1925, Veronesi cresce nella cultura naturalistica del mondo agricolo, trasmessa dal padre che purtroppo muore quando lui era ancora un bambino. La perdita paterna lo lega profondamente alla madre, Erminia Verganti, dalla quale impara due fondamentali princìpi: la tolleranza e la ricerca delle cause degli eventi.
Nel 1951 si laurea in Medicina e inizia subito a lavorare all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Nel 1965, grazie ai contributi della borghesia industriale milanese, fonda l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), oggi la più importante charity italiana.
Ricercatore instancabile e grande innovatore, nei primi anni Settanta mette a punto la tecnica chirurgica conservativa della quadrantectomia, che consente tutt’oggi di eliminare dal seno solo la parte colpita da tumore, migliorando la qualità della vita delle donne da un punto di vista fisico, ma anche e soprattutto psicologico.
Nel 1982, grazie a un generoso lascito della famiglia Necchi residente a Lugano, fonda la European School of Oncology (ESO) con sede a Bellinzona, tra i membri fondatori citiamo il professor e oncologo ticinese Franco Cavalli.
Uomo eclettico e curioso, nel 1994 fonda a Milano l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), di cui è stato direttore scientifico fino al 2014.
Dall’aprile 2000 al giugno 2001 ricopre il ruolo di ministro della sanità e pone le basi per la legge antifumo, varata nel 2003.
Sempre nel 2003, quasi ottantenne, crea la Fondazione Umberto Veronesi dedicata al finanziamento della ricerca scientifica d’eccellenza.
Nella sua lunga e straordinaria vita, fra i tanti riconoscimenti, il professor Veronesi ha ricevuto 14 lauree honoris causa ed è stato candidato al Premio Nobel per la Medicina nel 2006.
Si è spento nella sua casa di Milano l’8 novembre 2016.
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